Quando la proposta di un isola ecologica nel rione S.Andrea, sollevò la protesta dei residenti che subivano da anni già i disagi della presenza del CDR, e pertanto si mobilitarono cortei e raccolte firme onde evitare ulteriori danni al rione,sembrava che qualcuno, passandosi la mano per la coscienza, avesse ascoltato le proteste divenute nel tempo quasi delle suppliche da parte degli abitanti del rione S.Andrea, di non guastare ulteriormente una zona già desolata e disagiata dal menefreghismo delle svariate amministrazioni che nell’ultimo decennio si sono alternate.
SEMBRAVA!!!
Nei fatti nessuno ha ascoltato i santandreolani.
si è solo atteso cinicamente che essi abbassassero la guardia e come ladri nella notte hanno agito.
Nei pressi della vecchia conceria di Giovanni Campochiaro, infatti, è stata aperta una isola di smaltimento rifiuti.
Quindi allo stato, S.Andrea ha come “patrimonio ambientale” un CDR e un’isola smaltimento rifiuti.
Ancora una volta la volontà dei cittadini, degli elettori, è stata elusa.
A questo punto, è giusto mettere in luce, che allorquando sul territorio insistono strutture potenzialmente lesive per l’ambiente (quali CDR e Isole “ecologiche”), la Regione mette a disposizione dell’amministrazione locale anche una somma atta a lenire e a compensare i disagi ecologici e ambientali da esse derivanti.
È noto e sotto gli occhi di tutti, che pur esistendo ben due strutture di smaltimento rifiuti, il rione S.Andrea appare sempre in stato di emarginazione e degrado.
La domanda è
Di quei soldi, che l’ Ente Regionale offre per queste zone gravate da complessi, per così dire, “ecologici”, se, come di tutta evidenza, non ne ha beneficiato il Rione S.Andrea, chi o cosa ne beneficia?
Super sayane
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